Spedizione 108 – Mozambico e Malawi, reportage fotografico.
Un viaggio - workshop fotografico per scoprire un Africa che cambia
Presentazione
Spedizione 108 – Mozambico e Malawi, reportage fotografico.
Alla settima edizione, in collaborazione con Edoardo Agresti, fotografo Nikon Professional Service vincitore di diversi premi internazionali, un workshop di fotografia, che attraversa il nord del Mozambico, soffermandosi sull’Isola di Mozambico, Patrimonio dell’Umanità, prima capitale del Mozambico raggiungendo il Malawi da Milanje, per terminare tra le piantagioni di tè.
“Da lontano questa Ilha sembra piccola ma Ilha è grande.
Ha una lunga storia a partire dai suoi abitanti per arrivare ai suoi monumenti.
Non è possibile per noi raccontarvi tutto quello che sappiamo
Ilha ha altri che allo stesso modo vogliono raccontarvi
Se volete ascoltare la storia resterete per molto tempo a Ilha.
Così vi sarà mostrata la strada che non avete ancora visto”.
Canzone popolare
versi liberi di Nelson Saute e Antonio Sopa
tratto da Mozambico, di Francesca Guazzo, Stefano Pesarelli e Gianni Bauce, Ed. Polaris.
12 giorni per sviluppare un tema, per imparare ad affrontare un reportage fotografico e viaggiare in due Paesi, Mozambico e Malawi, per raccontarvi e scoprire che cosa è cambiato negli ultimi 10 anni.
DURATA: 12 giorni (il calcolo dei giorni esclude i voli). Possibilità di pre e post estensioni alle isole Quirimbas, sulla Costa del Mozambico o sul lago Malawi
IL VIAGGIO Per questo settimo workshop di fotografia di reportage insieme al fotografo Edoardo Agresti una novità. Non solo location incredibili come una delle isole più fotogeniche dell’Africa: Ilha de Mozambique, che è stata l’argomento della tesi di Francesca Guazzo che ci farà da guida, ma anche per il tema che verrà affrontato: il tema del cambiamento.
Cercheremo le differenze con l’Africa di 10 anni fa. Proveremo a capire le direzioni e gli effetti di questo cambiamento. La modernizzazione del Mozambico: quali sono le peculiarità?
Le regioni del sud del Malawi hanno subìto cambiamenti?
La continua frequentazione del territorio ci ha dato la possibilità di sviluppare almeno in parte questo intricato tema. Con Edoardo organizzammo un workshop nel 2006 sullo stesso itinerario; esattamente dopo 10 anni proveremo ad esplorare le novità di questa area del Continente, lontana dalle capitali Maputo e Lilongwe, ma ricche della loro storia.
Ilha de Moçambique è un’isola che ha una storia incredibile. E’ un mix di culture, è Patrimonio dell’Umanità, un luogo mitico, un’isola-non isola. Al suo interno vivono grandi contraddizioni e certamente uno dei temi forti che si possono leggere è quello del doppio. Ha due anime, una nera ed una bianca, due architetture, è un concentrato di culture differenti, ma una grande armonia e poesia vivono come congelate dal tempo. Vivere alcuni giorni a Ilha de Moçambique è essenziale per comprendere la storia del Mozambico, la cultura. L’isola di Mozambico ha dato il nome all’intero Paese.
Nel suo nome c’è la grandezza del suo passato.
Mocuba viene descritta nella guida Polaris “Mozambico, un nuovo antico Paese” come “uno di quei luoghi al mondo in cui so che nulla è cambiato e nulla cambierà (…) l’atmosfera di Mocuba, il fantasma di quella che un tempo era una cittadina di grande bellezza. Immaginate di entrare nella scenografia di un film western: una via principale, polverosa, una banca, una chiesa, un saloon e l’ufficio dello sheriffo” … siamo sicuri sia ancora così?
Le prime piantagioni di tè in Africa vennero introdotte alla fine dell’Ottocento proprio in Malawi: i panorami si aprono in modo spettacolare in enormi e dolci colline coperte dal manto immacolato e verde del tè. Camminando tra gli spazi immensi delle piantagioni potremmo incontrare i lavoranti del tè, che con pazienza raccolgono le giovani foglie in cima alle piante, foglia dopo foglia, fino a riempire gli enormi cesti che portano sulle spalle.
Mulanje sorge ai piedi della omonima montagna “magica”, che i locali definiscono “l’isola nel cielo” per i panorami unici da cui si gode dall’alto, in cui sembra che le nuvole siano un mare infinito. Sono tantissime le leggende che popolano l’immaginario dei Lomwe, la principale etnia dell’area. Una di queste suggerisce che la montagna sia la creatrice del vento e degli spiriti. Da queste stesse zone prese ispirazione J.R.R. Tolkien, il famoso scrittore che dopo un lungo viaggio in Malawi, tra le foreste di Mulanje, partorì The Hobbit e successivamente Il signore degli anelli.
I mercati e i villaggi saranno la cornice perfetta con i loro colori, i loro profumi e con l’allegria e l’ospitalità tipiche delle popolazioni locali. Le grandi città africane con i loro incredibili ritmi e contrasti, le architetture coloniali e le atmosfere magiche come il sole che si prepara allo spettacolo serale del tramonto.
Il mezzo di trasporto
Tutte le distanze saranno coperte con un mezzo Land Cruiser o Land Rover fuoristrada, 4×4 da 9 comodi posti. A disposizione inoltre: materassini, frigorifero, viveri, cucina da campo, corrente 12/220 V. per ricaricare le batterie, ricetrasmittenti VHF, gps, notebook per scaricare fotografie digitali e filmati, telefono satellitare (al costo di 5 euro/min), kit pronto soccorso e una buona libreria di viaggio, con le nostre guide per viaggiare.
Sistemazioni
Sistemazioni sempre in lodge. A Mulanje sistemazione solo a noi riservata in antica casa coloniale, base di AfricaWildTruck all’interno di in un giardino storico, dentro delle piantagioni del tè.
A Mocuba pernottamento in albergo locale; a Ilha de Mozambique pernottamento in palazzo settecentesco di recente riabilitato e nel cuore dell’isola. A Pemba notti in bellissimo eco-lodge a sud, posizionato sulla spiaggia.
Le sistemazioni in lodge/chalet/albergo, sono intese, dove non altrimenti richiesto, in camere doppie o, in rari casi, triple; potrebbero essere sostituite per problemi tecnici-organizzativi senza però stravolgere il progetto iniziale.
Le strutture sono state scelte con cura seguendo un’idea di conservazione del territorio e sostenibilità del viaggio, preferendo posizioni a stretto contatto con la natura.
Per l’elenco dei lodge/campeggi scriveteci!
Il periodo
Le temperature dipendono largamente dalla stagione, dalle altitudini e dalle latitudini. Qui a fianco una tabella indicativa delle temperature medie nelle varie stagioni. Il mese più caldo è novembre, il mese più fresco è giugno/ luglio. La stagione secca, va da Aprile/Maggio a Novembre. La stagione umida va da Dicembre a Marzo/Aprile, in questo periodo si possono vedere i parchi nel loro splendore verde; alcuni cuccioli di mammiferi nascono in questo periodo così come molti uccelli attraversano la stagione degli amori, cambiando il piumaggio e corteggiando le femmine. Noi consigliamo entrambe le stagioni, entrambe infatti hanno un fascino particolare. Contattaci per avere informazioni maggiori sulla stagione in corso, non tutti gli anni sono uguali!
Da sapere
A CHI E’ RIVOLTO
Come nel caso del viaggio anche questa volta il workshop è aperto a tutti gli appassionati di fotografia, sia amatori che professionisti che utilizzano qualsiasi macchina fotografica. La differenza importante è che non è un qualcosa di itinerante, ma è rivolto a chi vuole veramente crescere dal punto di vista fotografico nel campo del reportage. Al termine ognuno dei partecipanti dovrebbe aver realizzato un portfolio personale. Per saperne di più sui workshop di fotografia di Africa Wild Truck visita questa pagina
Per sfruttare al meglio la giornata i pranzi saranno a volte rapidi e ‘al sacco’, mentre le cene sempre curate. Leggi le FAQ per toglierti qualche dubbio e scrivici quando vuoi!
Le strade
Percorreremo circa 2000 km di cui almeno 300 di strada sterrata per addentrarci nei parchi o durante il viaggio; i rimanenti km di strada asfaltata.
Filosofia di viaggio
Definiamo i nostri viaggi ‘spedizioni’, parola che ci sembra meglio racchiudere lo spirito di avventura e di scoperta di luoghi selvaggi, la capacità di adattamento necessaria e la voglia di condividere con i compagni questa esperienza. I nostri programmi vengono preparati con cura e nascono dall’esperienza diretta e prolungata che abbiamo dei luoghi in cui trascorriamo buona parte dell’anno. Questo ci permette di trasmettere la conoscenza dell’ambiente e delle comunità locali a chi è disposto a vivere un’avventura più che un viaggio organizzato.
In spedizione viviamo sulla strada e godiamo di ogni singolo imprevisto o avvenimento che possa destare curiosità. Ci piace assaggiare la cucina locale e non certo nei grandi alberghi delle capitali, ma assaporando un samoosa fritto su una bancarella o cenando con un piatto di riso fumante alla luce di una candela, sempre con immenso piacere e senza inorridire spaventati. Non viaggiamo con l’aria condizionata, chiusi in fuoristrada, guardando l’Africa dal finestrino, pensando tutto il giorno a quanti km mancano, quando ci sarà l’asfalto o che cosa si mangerà per cena, ma la viviamo sporcandoci di terra rossa, respirandone gli odori, fotografando i colori, curiosando tra le bancarelle di frutta e verdura e facendoci assalire dai bimbi curiosi sulla strada senza pregiudizi, mode, atteggiamenti o chissà quanti altri vizi o abitudini.
Chi viaggia con noi non pensa solo a raggiungere una meta, a spostarsi rapidamente da un luogo ad un altro, ma a godere degli infiniti momenti durante il viaggio anche quando si è fermi e non c’è nulla da fare. Il far niente trasforma il solo sentire nell’ascoltare ed il guardare nel vedere. Quante ricchezze ed emozioni perdiamo nel nostro instancabile correre? A quanti dettagli, forme, immagini, soggetti rinunciamo passandovi accanto di fretta? Sprecare il tempo in Africa è fondamentale, i sensi si appropriano del mondo intorno a noi senza alcuna barriera. Non vogliamo chi viaggia portando la propria casa in valigia e vuole trovare ovunque quello che ha lasciato tra le mura domestiche o chi si lamenta davanti ad un tramonto che il cellulare non prende: stress e frenesia devono rimanere all’aeroporto perché non vanno a braccetto con questo Continente. Chi alla prima difficoltà si rifugia in un supermarket per comprare il Nesquik o piange perché non c’è l’acqua calda o la corrente per asciugarsi i capelli non deve neanche pensare di partire, questi sono lussi ai quali spesso dobbiamo rinunciare nel rispetto di un senso sociale e solidale verso le comunità di un Continente che soffre di povertà e sottosviluppo. Non ci piace chi non ha rispetto degli animali e della natura, chi spreca acqua, energia e risorse senza rispetto dell’ambiente, chi non chiede aiuto e chi non lo dà e chi non ha cura del nostro materiale.
Questa è la nostra filosofia che premia chi la pensa come noi.
Estensioni
PARTECIPANTI: da 6 ad un massimo di 10. POSSIBILITÀ DI ESTENSIONI sull’ OCEANO INDIANO! SE SCEGLI L’ESTENSIONE CON NOI PAGHERAI SOLO LE SPESE VIVE!