Spedizione 65 – Art safari in Malawi
disegnando, leggendo, pensando e scoprendo il cuore dell'Africa
Presentazione
Un Art safari, per come lo intendiamo noi, non è un corso di disegno all’aperto…o meglio non solo. Un Art safari aiuta ad imparare a vedere, a notare, anziché guardare e basta. Durante un viaggio riceviamo moltissimi input esterni, particolari che ci colpiscono e che ci attraversano senza quasi esserne completamente coscienti. Il semplice vedere diventerà osservare, perché il più piccolo particolare può aprire le porte ad un mondo nuovo, a nuove scoperte. Concentreremo la nostra attenzione per riportare su carta (o qualsiasi altro supporto ci capiti a tiro!) le nostre emozioni, le tappe del viaggio, gli occhi dei nostri incontri, i paesaggi infiniti, i villaggi e le città, la vita animale libera e selvaggia, le contraddizioni di queste terre e perché no, i profumi e le idee, sperimentando e incidendone un pezzetto dentro di noi. Noi ci abbiamo provato e questo è il risultato, che ne dite?
IL VIAGGIO
Un art safari in Malawi. Un viaggio alla scoperta di numerosi ecosistemi. Ci dirigeremo a sud, al confine con il Mozambico nel Mount Mulanje forest reserve, nel Senga bay national reserve ed infine nel Liwonde national park.
Trascorreremo alcuni giorni sulle pendici del Monte Mulanje, la montagna più alta dell’Africa meridionale (3002m) dove sorge la Mulanje Forest Mountain Reserve e dove, per il clima particolare, cresce una flora ed una fauna endemica che fa sì che la zona sia inserita nella riserva della biosfera. Ci ossigeneremo quindi qui, ad osservare sia la bellezza delle piccole cose di questa natura sconfinata, sia i paesaggi delle prime piantagioni di tè in Africa che vennero introdotte alla fine dell’Ottocento proprio in Malawi: i panorami si aprono in modo spettacolare in enormi e dolci colline coperte dal manto immacolato e verde del tè. Camminando tra gli spazi immensi delle piantagioni potremo incontrare i lavoranti del tè, che con pazienza raccolgono le giovani foglie in cima alle piante, foglia dopo foglia, fino a riempire gli enormi cesti che portano sulle spalle. Tè e Malawi sono strettamente legati. Non solo economicamente, ma culturalmente, in questa enorme fetta di Paese, il tè è una vera istituzione.
Sicuramente la foresta, con le sue piante endemiche come il cedro di Mulanje, trasmette una sensazione magica. Tante le leggende che arricchiscono il patrimonio culturale malawiano ci sono fantasmi, maschere ed incantesimi. Dedicheremo parecchi giorni alla scoperta dei segreti della montagna magica, al confine con il Mozambico.
Passeremo da Mua, la più antica e originaria missione operativa in Malawi nacque con l’appoggio della tribù Ngoni nel 1903, per volere di due Padri Bianchi francesi che diedero vita ad un centro di cultura e arte KuNgoni ed al Museo di Chamare che preserva il ricco patrimonio culturale del Malawi; qui potremo ammirare la collezione di maschere del Gule Wamkulu, cerimonia segreta dell’etnia Chewa, più grande al mondo.
Nel Liwonde national park, parco più famoso del Malawi, di cui non si può restare delusi per il safari in barca: lo definiamo veramente imperdibile. Elefanti che nuotano a pochi metri dalla barca, ippopotami che grufolano, coccodrilli, impala che si abbeverano e famiglie di scimmie che si impegnano nella toeletta quotidiana: l’avifauna è davvero strepitosa, presente anche il rinoceronte nero all’interno del Santuario, luogo in cui è protetto. Lungo il fiume Shire, abbondano numerosi elefanti e antilopi come la Lichtenstein’s hartebeest Alcelaphus lichtensteini e l’antilope nera Hippotragus niger, bufali, zebre, iene, facoceri, babbuini, ippopotami e coccodrilli; centinaia di specie di uccelli popolano il parco che è un vero paradiso ornitologico. La vegetazione è molto varia, si va dai boschi di mopane, alle palme, al grassland, alle acacie, mentre sulle colline dominano i boschi di miombo. Per questo il Liwonde è l’unico luogo in Malawi dove l’inseparabile di Lilian Agapornis lilianaeis nidifica. Il parco è anch’esso una IBA (Important Bird Area) internazionale con significative popolazioni di specie rare o minacciate.
Ci sposteremo sulle rive del terzo lago più grande dell’Africa, una delle riserve d’acqua più grandi al mondo, tra le colline del Senga Hill forest reserve, una foresta a picco sul lago Malawi, una delle riserve d’acqua più grandi al mondo, dalle acque limpide e dalle spiagge bianche che non ha nulla da invidiare alle nostre coste italiane; si calcola che i pesci endemici che ne popolano le acque, i ciclidi, siano intorno alle 1000 specie. Qui sicuramente incontreremo i pescatori del lago che con le loro canoe si dedicano alla pesca seguendo tradizioni centenarie. L’essicazione del pesce è un rito e una procedura in cui vengono coinvolte le donne e i vecchi del villaggio, mentre i bambini e i ragazzi aiutano i pescatori nella riparazione delle reti. La Senga Hill forest reserve è l’habitat naturale per diverse varietà di uccelli tra cui il Dickinson’s Kestrel, Red-billed Hornbill, Klaas’s Cuckoo, Lilacbreasted Roller, Livingstone’s Flycatcher and White-bellied Sunbird e la African Fish Eagle; cercopitechi verdi e babbuini gialli sono di casa, così come le procavie, qui facili da avvistare.
Lontano dal turismo, lontano dai circuiti più (e a volte anche da quelli meno!) battuti, nonostante le bellezze struggenti dei suoi paesaggi, il suo popolo ospitale ed incredibilmente amichevole, i chilometri di spiagge incontaminate di sabbia dorata, il Malawi resta un Paese non ancora scoperto dal turismo e questo lo rende ancora più affascinante.
LO STAFF
Lo staff è composto da Stefano Pesarelli, Francesca Guazzo e dallo staff di AFRICAWILDTRUCK. Due parole su di noi: CHI SIAMO
GUIDA AI SAFARI
Viaggiare e disegnare. Tracciare una strada e lasciare una traccia, su una roccia o un foglio di carta. Spostarsi e comunicare. Entrambi sono due bisogni primordiali dell’uomo, talmente primordiali che ne troviamo traccia fin dagli albori della storia umana. Perché quindi non unire questi due aspetti della vita in un’unica esperienza?
Gli Art safari nascono dal desiderio di viaggiare per vedere, perché il binomio carta-esperienza è veramente forte, per coltivare la nostra sensibilità artistica, per capire e dedicarci alla comprensione di ciò che ci circonda.