6 regole per un safari in Africa sul blog di Vanity Fair
06 maggio 2015
Sei un malato d’Africa? Il safari (in fuoristrada, in barca, a piedi… inteso come esplorazione della natura selvaggia e protetta) è la tua dimensione? Vuoi visitare proprio quel parco africano? Alcune immagini sono indelebilmente entrate nel tuo sub-conscio?
Ecco alcune (spero utili;P) regole e suggerimenti per godere al meglio di un safari in un parco africano.
L’ultimo articolo di Francesca Guazzo (chi siamo) dal Blog Africa United di Vanity Fair inizia così.
E prosegue:
1. Ricorda: sei in un luogo speciale.
Sia che tu desideri avvistare un baby pangolino, un raro licaone, l’accoppiamento di due elefanti (!) o una più comune giraffa ricorda: Murphy è in agguato! Non fissarti nel desiderio di un avvistamento, di una scena particolare, ma goditi ciò che il bush africano ha da offrirti, dai grandi ai piccoli animali, ai paesaggi, agli odori unici, ad una incredibile stellata e concentrati sulla bellezza dell’atmosfera. Sei in safari! Vedrai (e vivrai) sicuramente qualcosa di speciale.
2. Un parco nazionale non è uno zoo.
Non aspettare di avvistare tutto alla prima uscita. Non sei in uno zoo. I parchi africani sono aree spesso incredibilmente vaste, dove gli animali si camuffano al meglio e si muovono a loro piacimento!
Ricordati che le immagini dei documentari del National Geographic, sono il frutto di mesi (a volte anni!) di riprese all’interno di un parco (e spesso si utilizzano “trucchi” non accessibili come fototrappole, capanni temporanei e droni). Sarà difficile, quindi, vedere tutto, ma la pazienza viene premiata, sempre.
Comunica sempre alle guide ciò che vorresti avvistare e ascolta i loro consigli.
3. Sei in un luogo sacro.
Un parco africano, per me, è come un luogo sacro. Sei un ospite con il privilegio di vedere quella bellezza pura della natura selvaggia. Le regole sono proprio le stesse. Ricordati che l’unico suono che dovresti sentire in questo momento è il suono della natura. Ascoltala! No, non puoi solo mettere la vibrazione. Secondo me devi proprio spegnere il cellulare, se non per qualche foto-ricordo. A proposito di fotografia: hai presente quel “beep” quando metti a fuoco (o scatti) ? Può essere fastidioso. Molto fastidioso, anche per gli animali. Menu> Impostazioni > Elimina suono di scatto. Un semplice accorgimento, no?
Più silenzio significa più possibilità di avvistare e ascoltare gli animali. Mai alzare il tono di voce, nemmeno ahimè un: “WOW!” di gioia. Cioè, sottovoce sì, dai! ;-P
Quanto al cosiddetto dressing code sarebbero da evitare colori accesi come gialli, rossi, blu, bianchi, fuxia. Bene, invece, i colori neutri che meglio si camuffano con l’ambiente. “E ma i masai, allora?!” Appunto. Sei un masai?
Recupera un binocolo, anche quello del nonno…perchè no, non è la stessa cosa che guardare dal mirino della tua reflex. No. Nemmeno un luminosissimo 300 mm. ;-P
4. Almeno una volta, chiudi gli occhi.
Quando puoi, chiedi alla guida di fermarsi. Chiudi gli occhi e usa altri sensi, non solo la vista. Beh, almeno olfatto e udito. Imparerai a riconoscere l’odore di un elefante, quello di una carcassa (O.O) o quell’inconfondibile canto che fa…”goooaway“. Sì, esatto, si tratta proprio del “go away bird”!
5. Affidati ad una guida e divertiti!
Non sottovalutare il valore aggiunto di una guida, men che meno di una guida che parla la tua lingua. Rimarrai forse impantanato nel fango o nella sabbia e sì, confermo. Impantanarsi è divertente (ok, i primi 20 minuti;-P)
Ti insegnerà anche a non “umanizzare” la natura. Un leone che sbadiglia, non è un leone che ha sonno. Un impala che corre non è per forza inseguito da un predatore (lo vedresti!). Non è vero che le iene sono ermafrodite (forse questo lo sapevi!), così come non è vero che si nutrono esclusivamente di carcasse: cacciano anche. Le aquile urlatrici esistono davvero? (sì!) I documentari sono un punto di partenza per conoscere i segreti della natura africana, ma ogni specie animale ha dovuto adattarsi all’ambiente e, a seconda dei parchi, potrai trovare anche comportamenti sociali diversi.
Ascolta e chiedi, sempre! Imparerai certamente qualcosa di nuovo.
6. Prima di partire, preparati.
Dimenticavo! Stai pianificando il tuo safari da solo? Ti vuoi affidare ad uno specialista dell’Africa?
Raccogli da casa più informazioni che puoi riguardo alla visita nel parco che visiterai.
Leggi una buona guida. On line puoi provare a capire di più in base alle recensioni, ma non prendere per oro colato ciò che leggi nei forum, frequentati (generalmente) da chi ha visitato quel parco una sola volta nella vita.
Un buon modo per capire che tipo di avvistamenti possono essere fatti è curiosare tra le immagini che si trovano su Instagram o Flickr, usando l’hashtag!
Il top, comunque, resta per me quello di comunicare con chi vive sul territorio tutto l’anno e che saprà darti più informazioni, come per esempio suggerirti quante notti trascorrere e “le specialità” della stagione.
Ricorda: ogni parco è una storia a sé. Non credere a chi ti dice che nella stagione verde non si vedono animali! Secondo me vale la pena, questo almeno nei parchi più turistici, scegliere un periodo meno battuto. Per me è impagabile essere “da soli” di fronte ad una qualsiasi scena.
Non so se ti sono stata utile e se hai altre idee da aggiungere (puoi scrivermi qui sotto per dirmelo!)
Nel frattempo … dal Malawi, buon safari!
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Scritto da Francesca Guazzo
Architetto, inizia la sua vita in Africa nel 2004 con una Transafrica per raggiungere “Ilha de Mozambique”, al largo del Mozambico, che diverrà l’argomento della sua tesi. Durante quel viaggio nasce l’idea di aprire una compagnia di safari, Africawildtruck, con base a Mulanje, nel sud del Malawi, dove oggi vive e lavora, conducendo viaggi avventurosi. Appassionata fotografa e autrice di guide di viaggio su Tanzania e Mozambico, attualmente ha in progetto un carnet di viaggio sul quale compariranno i suoi disegni.
Guide on safari: impara a riconoscere fiori e piante!
04 maggio 2015
Lo sapevi che il giacinto d’acqua oltre ad essere molto bello è anche altamente pericoloso? E’ infatti inserito tra le 100 specie aliene più dannose del mondo.
Le curiosità su fiori e piante (indigene e non) per imparare a riconoscere qualche specie che puoi aver avvistato o che avvisterai in safari le trovi su Guide on safari (oppure te le racconteremo dal vivo, in viaggio con noi!)
http://guideonsafari.com/category/trees-shrubs-and-grass/
http://guideonsafari.com/category/shrubs-and-grass/
#Africa #safari #piante #guidainsafari #stefanopesarelli #africawildtruck
Partecipa al Lilongwe film festival!
29 aprile 2015
Questa notizia non possiamo non comunicarvela! Venerdì 8 e Sabato 9 maggio 2015 a Lilongwe, si terrà al Crossroad Hotel, il Lilongwe International Shorts Film Festival, presentato dal Lake of Stars in collaborazione con FAMA (Film Association of Malawi).
Sono già stati ricevuti short film dal Burkina Faso, Burundi, Canada, Egitto, Francia, Irlanda, Liberia, Malaysia, Norvegia, Scozia, Sud Africa, Korea del Sud, Stati Uniti, Zambia, ed ovviamente dal Malawi. Termine ultimo per partecipare: oggi, 29 aprile 2015. Accettati tutti i film sotto i 30 minuti in Inglese (o con sottotitoli!) e in Chichewa. PARTECIPA!!!
Condividi questa notizia con like e follow. Connettiti al canale Lake of Stars su Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, e SoundCloud.
Biglietti in vendita presso Papaya e Game Complex.
Dettagli sul sito: www.llwshorts.com
Gospel in Malawi: memorie di viaggio tra musica e canti.
18 aprile 2015
“(…)Una bella domenica di sole, l’aria è pulita e trasparente, i colori accesi. Ci accorgiamo di trovarci nei pressi di una chiesa, davanti un ampio sagrato di terra rossa e ciuffi d’erba spelacchiati, tutti indossano il loro vestito migliore, che poi è magari la camicia con meno toppe o la T-shirt meno consunta. Le porte della chiesa sono spalancate e noi ci lasciamo tentare. Sentiamo musica, sentiamo cantare. Parcheggiamo il truck ed entriamo: la mia è una grande gioia quando mi accorgo che si sta svolgendo la messa della domenica. L’esperienza di assistere non me la voglio lasciar scappare. (…)”
Il gospel in terra d’Africa: una messa cantata che non dimenticherò mai ci riporta indietro nel tempo, a Zomba, prima capitale del Malawi, con un interessante racconto di Claudia Moreschi sul suo blog… un incontro forse anche intimo, scritto da Claudia in modo così fresco e pulito… complimenti per le tue avventure!
Mozambico, partenza extra: giugno 2015
17 aprile 2015
Una nuova partenza dal 15 al 26 giugno 2015 direzione Mozambico del Nord e Malawi. Quirimbas, Ilha de Mozambique, Majete wildlife reserve e Mulanje forest reserve alcuni dei “punti forti” di questo itinerario che parte da Pemba, Mozambico e termina a Blantyre, nel sud del Malawi. Scaricate il programma qui. o, nel dettaglio, qui
Curiosate itinerario, alloggiamenti scelti, suggestioni di viaggio e scriveteci per info e sconti (le possibilità sono numerose!)
Ti aspettiamo!
Marawi farm loves baobab. Africa Wild Truck
02 aprile 2015
Marawi farm è nuova realtà agricola nel distretto di Mangochi, Malawi, che opera in modo sostenibilie a supporto delle comunita’ locali. Una fattoria, Marawi farm, che la associazione Lufelade ha iniziato con la comunità di Maldeco, con l’albero del baobab al centro del progetto.
Si raccoglieranno infatti i frutti del baobab per farne olio e polvere, e ricavarne prodotti destinati al mercato locale ed internazionale. Un super frutto con tante proprietà tra cui antiossidanti, energizzanti e multi vitaminiche.
“Riuscire a dare un valore economico al frutto del baobab significa infatti costruire un sistema di entrate per le comunità locali che si sentiranno motivate a preservare le risorse naturali e il loro territorio”
Laura Erculei, fondatore di Lufelade
Seguiremo anche noi questa realtà da molto vicino e vi racconteremo i progressi!
Qui sotto le foto dell’edificio dove verrà processato il baobab.
ivoryburn in Malawi
30 marzo 2015
Ottime notizie in programma per il 2 di Aprile 2015 qui in Malawi! Il governo ha annunciato che brucerà le proprie riserve di avorio (4 tonnellate l’equivalente di circa 500 elefanti) in un evento pubblico. Il presidente in persona, Prof. Arthur Peter Mutharika, darà fuoco alle tonnellate di avorio per dimostrare al mondo intero l’impegno del Malawi nella lotta a questo brutale traffico illegale. Per il Malawi è la prima volta! Un obiettivo davvero straordinario nella lotta al crimine e contro l’illegalità dei traffici di avorio. Il Presidente accetterà inoltre le firme di oltre 7000 persone che hanno firmato contro questo traffico nella Campagna ‘Stop Wildlife Crime”. Ti invitiamo a firmare anche tu qui e a condividere la notizia http://www.malawiwildlife.org/show-your-support-for-malawis-ivory-burn/
#malawi
#ivoryburn
#endwildlifecrime
Mulanje, la montagna solitaria.
10 marzo 2015
L’ascensione al Monte Mulanje, in Malawi, tra molte suggestioni tolkeniane. Stefano Pesarelli, testo e foto. Da Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino – 09 marzo 2015 – N. 11
La notte si annunciava soocante, come quella passata, quando l’umidità e la temperatura avevano sfiorato punte darecord. L’elettricità era tornata da poco e dall’alto le rumorose pale del ventila-
tore mi restituivano l’aria solo apparentemente più fresca. La zanzariera era chiusa; potevo sperare di dormire, l’indomani avrei avuto un lungo cammino.
Non furono incubi, almeno credo, e nemmeno sogni vividi, come era scritto sulle controindicazioni dell’antimalarico, direi piuttosto una mescolanza di fantasie di ere lontane e di leggende che si intrecciarono tutta la notte, scandite dai tamburi incessanti che annunciavano la Chinamwali, l’iniziazione delle ragazze Lomwe.
L’incontro con la guida e i portatori era ssato per le cinque. La partenza prima dell’alba ci assicurava qualche ora di ombra. Ero pronto per vivere un’avventura.
Luangwa national park, stagione verde
14 febbraio 2015
ll fatto che mi entusiasmi viaggiare nella stagione verde, credo ormai non sia più un mistero. Sul web, sui forum, ahimè, se ne leggono di ogni, ma la maggior parte dei commenti sulla stagione delle piogge è una carrellata che va da “sconsigliato”, a “strade chiuse” ad addirittura a generici “nei parchi non si vedono animali”. Tutte dozzinali assurdità. Ogni parco, ogni situazione, va valutata rispetto agli anni passati e rispetto, soprattutto, all’esperienza della frequentazione costante del territorio in quella e in altre stagioni. Insomma, fatevi consigliare, ogni tanto, da chi ci vive. Uno dei parchi (tra Malawi e Zambia) che in questa stagione (che, per semplificare, copre usualmente il periodo che va da metà dicembre a metà aprile) secondo me dà il meglio di sé è il South Luangwa national park. Un parco che va visitato anche nella stagione verde che qui viene chiamata Emerald season.
continua su Vanity Fair Blog Africa United di Francesca Guazzo